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Nicola Del Verme si è accostato alla moda dopo studi di architettura. La sua formazione è avvenuta a Roma, presso gli atelier Lancetti e Gattinoni. Dell’architetto conserva la precisione nello sviluppo del progetto e l’amore per la purezza geometrica del disegno – di una semplicità estrema che rasenta la rarefazione; del couturier possiede la comprensione profonda che l’abito è un oggetto che vive di relazioni: non solo col corpo di chi lo indossa, ma anche con i suoi movimenti, e con l’ambiente che lo circonda. Rigoroso, mai rigido, Nicola è un designer capace di percorrere il discrimine sottile che separa il raziocinio dall’emozione. Ha disegnato abiti impalpabili basati su concetti puramente numerologici, e trasformato l’idea strutturalista della modularità geometrica in delicato intimismo. La sua pratica creativa si riassume in un equilibrio di dinamiche opposte, organizzate in un determinismo ferreo che non esclude l’imprevisto e che investe tutto, dal disegno della silhouette alla scelta di materie e colori. La poetica di Nicola Del Verme, prima ancora che estetica, è un preciso metodo di lavoro, una rigorosa prassi progettuale. In quanto tale, si estende organicamente dalla moda a territori limitrofi come il design, o l’arte. Bellezza, seduzione ed emozione sono l’unica costante.

Nicola Del Verme ha lanciato la linea di abbigliamento che porta il suo nome nel 2001, definendo da subito, al riparo da tendenze labili così come dalla necessità sciocca del nuovo ad ogni costo a cadenza semestrale, una figura di donna potente e accogliente, i cui abiti, affilati nel taglio come capi maschili, seducono per il misto indefinibile di forza e gentilezza. È una moda in equilibrio instabile, la sua, nella quale la contraddizione è qualità, e anche la corazza rivela, anziché occultarlo, il tallone d’Achille, aprendo uno spiraglio. La precisione che seduce, come opposto della perfezione meccanicistica, è la meta di Nicola Del Verme, in una perfetta sovrapposizione di etica ed estetica. Nicola Del Verme lancia oggi un nuovo progetto che include non solo una collezione di abbigliamento femminile ed una maschile, ma anche pezzi di arredamento e una produzione propriamente artistica. Per farlo, ha deciso, non senza una dose di visionaria temerarietà, o forse di follia pura, di trasferirsi in Sicilia, e ha portato nel sud-est dell’isola, tra Noto e Ortigia, il centro delle proprie multiformi attività. La scelta arriva alla fine di un percorso che da Napoli lo ha visto attivo a Roma, e poi a Milano. Della Sicilia Nicola apprezza naturalmente il paesaggio, ma la molla che lo ha spinto a compiere una scelta tanto radicale è il fatto che questa terra, con le sue inevitabili difficoltà, lo mette in continua discussione, costringendolo a rifuggire dalla stasi – che è negazione di creatività – in una atmosfera che però è sempre carica di memoria. Nicola Del Verme, infatti, teme la perdita della memoria più di ogni altra cosa. Ancora una volta, precisione ed pathos si incontrano. Andando a sud, sull’isola che c’è, Nicola Del Verme risolve con un rigore che si fonde in emozione il proprio teorema, creativo e personale.

Angelo Flaccavento

...oggi Nicola Del Verme vive a Milano